martedì 24 aprile 2012

Corso di Cucina


Villa Lanfaloni, nell’ambito della propria location e sotto la direzione della Dott.sa Luciana D’Aprile
Romano, ospita il Primo Corso di Cucina denominato:

“ITINERARI ENOGASTRONOMICI ATTRAVERSO L’ARTE DEL BUON CUCINARE”



Il corso è rivolto ai cultori ed amanti della semplice e sana tavola. I menu proposti possono interessare anche ai single dei diversi sessi (è questione di dosi e di entusiasmo) perché crediamo che, con il nostro aiuto, tutti possono cucinare bene usando con allegria la propria fantasia.

Il corso è articolato in 10 incontri, con cadenza bisettimanale, ognuno della durata di 5 ore.
Durante ogni incontro verrà presentato e preparato il menù del giorno che va dall’antipasto al dessert completato da un corretto abbinamento vino-cibo. Seguirà la degustazione del menù elaborato dallo chef in collaborazione con gli allievi, a cui potranno partecipare tutti coloro che lo desiderano, previa prenotazione.

Il corso si avvarrà della Consulenza di noti personaggi nel campo dell’Enogastronomia abruzzesi, nazionali ed internazionali.
La durata del corso è di 50 ore e si svolgerà da Maggio a Giugno.
Gli interessati possono contattare direttamente Villa Lanfaloni al numero 3289040369, entro il 26 Aprile, giorno in cui verrà presentato il corso.

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI SI PREGA
DI CONTATTARE VILLA LANFALONI
Via Pianacci, 25 - Montesilvano Colle (PE)

25 aprile a teatro: Banditen

Il 25 aprile, giornata della Liberazione, presso l'Auditorium De Cecco, in Piazza Unione a Pescara, a partire dalle ore 18:00, ci sarà lo spettacolo teatrale "Banditen" della Compagnia dei Guasconi.


Il lavoro diretto da Nicola Pitucci ed interpretato dagli attori Andrea Maria Costanzo, Pieluigi Amadio ed Orazio Di Vito, vede la collaborazione dei musicisti Alessandro Giovannucci e Anna Sara D'Aversa, che hanno composto le musiche originali dello spettacolo, e l'assistente alla regia Raffaella Cardelli.

"Banditen" racconta delle straordinarie gesta della "Banda della Maiella", formazione partigiana composta quasi interamente da abruzzesi che, unico caso in Italia, ha combattuto non solo nell'ambito dei propri confini regionali, ma anche lungo l'Italia Centrale e Settentrionale, entrando per prima nella Bologna liberata il 21/04/1945, e spingendosi fino ad Asiago.

La Banda della Maiella è anche l'unica formazione partigiana ad aver ricevuto il riconoscimento della medaglia d'oro al Valore Militare.

Lo spettacolo dei Guasconi parte dalla cronaca narrata da Nicola Troilo, figlio del comandante Ettore, testimone oculare delle vicende, al tempo dei fatti un ragazzino di appena tredici anni. 
Il lavoro di ricerca storica operato dalla Compagnia è stato lungo e certosino, scavando tra le poche pubblicazioni esistenti, intervistando reduci e testimoni, fino ad arrivare all'Archivio di Stato di Chieti. In questo lavoro di ricerca, importante è stato l'aiuto di Nicola Palombaro ed il Prof.Fimiani dell'ANPI di Pescara.
Lo spettacolo è incentrato su tre figure chiave della formazione partigiana, ovvero Ettore Troilo, Domenico Troilo e Vittorio Travaglini al quale, per la sua intensa attività post-bellica svolta in nome della Banda della Maiella, è idealmente dedicato lo spettacolo.
Si narrano le vicende dalla genesi, 5 dicembre 1943, fino alla morte dell'aiutante maggiore dott.Travaglini avvenuta del febbraio del 1949.

Lo spettacolo verrà replicato nel corso dell'estate in altre località abruzzesi,  e si sta preparando, inoltre, una tourneè nazionale che toccherà gli stessi luoghi liberati dalla Banda della Maiella.

Il link di un promo-video dello spettacolo :
http://www.youtube.com/watch?v=JKhMS3--ISw

il link al sito della Compagnia che racconta del progetto:
http://www.brigatamaiella.it/1.html

mercoledì 18 aprile 2012

La settimana della cultura al Museo delle Genti d'Abruzzo


Poesia: "Mostri gentili" di Anna Ventura



GIOVEDI’ 19 APRILE ORE 18

LIBRERIA FELTRINELLI PESCARA (Via Milano)

ANNA VENTURA “MOSTRI GENTILI” (Edizioni Noubs)

Relatori: Prof. Francesco Marroni Prof. Marco Tornar




Che cosa può accadere a una donna, la cui dimora abituale è nel centro di una storica città posta alle falde dei monti, quando per una ragione improvvisa (un sisma che colpisce la città, sfigurandola per sempre) ella viene costretta a un trasloco e si ritrova da un giorno all'altro a trascorrere la sua esistenza in una moderna levantina città di mare, dove la trama delle onde si disegna ogni giorno sulle finestre della sua nuova abitazione?

Che cosa può accadere se poi questa donna è Anna Ventura, una delle più interessanti poetesse italiane, se la città caduta in cui dimora abitualmente è L'Aquila e se da un giorno all'altro il mare di Pescara diventa il suo paesaggio abituale, il verde Adriatico di dannunaziana memoria?

Ebbene, l'incontro è straordinario, costituisce l'occasione per tutti noi di assistere all'esplosione di un immaginario che libera simboli e metafore e soprattutto ridisegna il senso della vita con accenti e toni potenti, nuovi, inattesi. Ne scaturisce una ridda di sentimenti, di riflessioni, la rivelazione di un evento, se per evento si intende la possibilità di assistere a un nuovo magico darsi del mondo.

Anna Ventura è nata a Roma da genitori abruzzesi. Laureata in lettere classiche a Firenze, agli studi di filologia classica ha affiancato un'attività di critica letteraria e di scrittura creativa. Scrittrice tra le più interessanti nel panorama letterario italiano, ha pubblicato raccolte di poesia, volumi di racconti, due romanzi, libri di saggistica. Collabora a riviste specializzate, a quotidiani, a pubblicazioni on line. Ha curato numerose antologie e ricevuto premi e riconoscimenti di prestigio. Di lei si sono occupati critici illustri; sue opere sono state tradotte in francese, inglese, tedesco, portoghese, rumeno

mercoledì 11 aprile 2012

A teatro: "Riflessioni Postume"


Il 13 e 14 aprile 2012, alle 21 e 30, il Piccolo Teatro Guascone ospita "Riflessioni postume", una produzione del Teatro Immediato di Pescara, con Ezio Budini nella duplice veste di attore e regista di un testo ispirato dalla produzione letteraria di Achille Campanile.

Un perfetto sodalizio tra ironia e amarezza – punto cardine di tutta la produzione letteraria di Achille Campanile – attraverso cui l’autore si misura con il tema della morte, non in chiave diretta e cioè rappresentandola, ma indirettamente, ragionandoci sopra, costruendo una sua piccola filosofia della morte, o meglio del comportamento umano di fronte ad un fenomeno così immenso e allo stesso tempo evanescente. Un testo esorcizzante, dissacrante, ma profondamente romantico. Un intricato e divertente ragionamento sulla morte. Un sorprendente inno alla vita.


Campanile aveva un senso assai profondo della caducità delle cose umane e della morte. Per lui la vita era come “un teatrino, un modesto teatrino di uomini improvvisati, con le quinte di cartapesta e i lumini colorati delle feste, dove da un momento all'altro, in mezzo a tanto affannarsi, senza cattiveria, ma magari soltanto per un banale incidente, il sipario poteva calare per sempre”.
Indiscusso precursore di un genere letterario e teatrale, l’assurdo, che verrà successivamente sviluppato e portato ai massimi livelli da autori come Beckett, Pinter e Ionesco, Achille Campanile ci regala con i suoi scritti sconclusionati, sgangherati, improbabili, paradossali, insensati, irrazionali, assurdi appunto, un piacevole e al contempo amaro divertimento, mentre gioca con l’animo umano descritto attraverso le sue mille sfaccettature grottesche, sentimentali, ridicole, malinconiche. Un genio, a mio parere, nel saper sdrammatizzare anche le situazioni più tragiche o penose, semplicemente sorridendo e facendoci sorridere di fronte alla piccolezza dell’uomo nell’universo.


È preferibile la prenotazione all’indirizzo email compagniadeiguasconi@gmail.com